Il Sogno lucido

Il sogno lucido

Non esiste una tecnica psico-iniziatica da ritenersi preferibile a un'altra; tutto ciò che è agito in virtù della propria integrazione deve tener conto della materia prima, quindi delle qualità specifiche connaturate al singolo individuo, ragion per cui ognuno potrà attingere le risorse più confacenti alla natura particolare di cui è forgiato. Nel percorso che però conduce a una conoscenza onnicomprensiva di sé, il sogno è imprescindibile.


Il libro di Giobbe (33,14-18) recita come segue: “Dio parla una volta, e anche due, ma l'uomo non ci bada; parla per via dei sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti; allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti, per distogliere l'uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia; per salvargli l'anima dalla fossa, la vita dalla freccia mortale.

I sogni lucidi nella storia

Tanti altri ancora sono i riferimenti biblici al sogno, come in tutte le altre tradizioni a partire da quelle più antiche. Gli sciamani, ad esempio, insegnavano ai loro adepti come raggiungere un luogo segreto dello spazio onirico cosicché, chi vi fosse giunto, sarebbe divenuto il più abile tra i cacciatori.

Esistono diverse dimensioni oniriche, a cominciare dagli strati superficiali e strettamente individuali, sino a giungere spazi apertissimi e divini; gli Egizi, che furono i primi onironauti, possedevano una strabiliante dimestichezza con i sogni lucidi ed erano persino in grado di comunicare attraverso di essi. I greci costruirono gli Asklepieion, che erano ospedali del sogno, i tibetani praticavano (e praticano) il sogno lucido nella fase di sonno profondo (contrariamente alla norma che predilige la fase REM) per avere visione della Pura Luce, e lo stesso fanno i taoisti, da sempre.

L'intero Occidente, per lo meno quello non-iniziatico, ha purtroppo accantonato l'universo onirico per almeno 1500 anni, rivolgendogli qualche sporadica attenzione esclusivamente da un punto di vista patologico, altre volte sospinto dalla corrente, sulla scia indichiarabile di becere superstizioni, dando vita di fatto ad una nuova e diffusa patologia dell'esclusione.

L'Arte del sogno non dovrebbe essere considerata una tecnica iniziatica e sarebbe improprio sostenerlo quanto meno riferendoci all'inderogabilità di una sua reintegrazione nel cosmos individuale, quale potente strumento di auto-analisi; lo è tuttavia nelle sue evoluzioni prassiche, allorché si introduca nei suoi infiniti spazi lo stesso pensiero consapevole agente nella vita cosciente. Osservata da questo differente punto di vista, la pratica del sogno lucido si configura nel Buddhismo Tibetano, quanto nello Zen, come una pratica dell'esistenza immateriale; per questa ragione innanzitutto occorre farne esperienza prima che sopraggiunga, quale supremo atto trasformativo, la morte.

Alchimia, rinascita, filosofia ... sono solo alcuni dei temi affrontati dallo scrittore Delacroix...

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